LR-MED42.1
Indagini epidemiologiche di malattie infettive sul territorio e su categorie di soggetti particolarmente a rischio
In collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP 5 di Messina da anni ci occupiamo di indagare l’incidenza delle principali malattie infettive che interessano la nostra realtà.
In particolare abbiamo indagato e descritto l'ultima epidemia di morbillo avvenuta nel 2017 nel territorio dell’ASP di Messina, evidenziando dal 1° febbraio al 31 agosto ben 59 casi notificati e confermando come Il livello di immunizzazione non ottimale abbia portato a un aumento della trasmissione del morbillo con effetti dannosi sia sulla salute pubblica che sugli sforzi in corso per l'eliminazione della malattia.
Altra malattia infettiva che trova, come descritto dal rapporto annuale presentato al Piano Nazionale Integrato del Ministero della Salute italiano, nella nostra regione la più alta prevalenza e incidenza è la brucellosi. L’indagine epidemiologica, scaturita dall’ampio focolaio scoppiato nel 2016 e condotta raccogliendo tutti i casi notificati riguardanti l’intero territorio provinciale dal 1997 al 2016, dimostra che la brucellosi è ancora presente nel nostro territorio con un elevato numero di casi identificati sia negli animali che nell'uomo e ipotizza un gran numero di probabili casi sottostimati.
Le indagini epidemiologiche si sono concentrate anche su particolari soggetti a rischio come i migranti, con l’obiettivo di valutare le condizioni di salute degli immigrati clandestini sbarcati nel territorio siciliano nord-orientale, al fine di fornire informazioni sul carico clinico ed epidemiologico delle malattie infettive. Nel quinquennio considerato sono avvenuti nel porto di Messina 108 sbarchi, per un totale di 38.608 migranti. La percentuale di ospedalizzazione è stata piuttosto bassa (3,5%) e ha riguardato principalmente le donne in gravidanza. Le notifiche di malattie infettive sono state contenute, ad eccezione di scabbia e tubercolosi. Tuttavia, è stato evidenziato come il monitoraggio nel tempo della salute dei migranti e lo screening per le malattie infettive da effettuarsi prima possibile, subito dopo lo sbarco, rappresentano soluzioni vantaggiose sia per i migranti che per il paese ospitante.
Ulteriore indagine epidemiologica è stata condotta per valutare la differenza, nel tempo, tra diagnosi precoce e tardiva di HIV e per sottolineare l'importanza di diffondere la cultura della prevenzione al fine di ridurre l'incidenza della diagnosi tardiva che rappresenta un rischio importante di diffusione dell'infezione all'interno della comunità e, allo stesso tempo, una perdita di opportunità per i soggetti non diagnosticati di iniziare tempestivamente la terapia antiretrovirale. Lo studio ha evidenziato come più della metà (54,2%) delle nuove diagnosi è avvenuta in una fase avanzata di infezione. Per questi motivi, appare necessario sottolineare l'importanza di una diagnosi precoce, raggiungibile solo attraverso la diffusione di una cultura dello screening per l’HIV mediante campagne di educazione sanitaria rivolte a tutta la popolazione e, soprattutto, alla categoria eterosessuale che, nel nostro studio e in linea con i dati di letteratura, è risultato essere il gruppo più interessato alla diagnosi tardiva.
Pubblicazioni relative alla linea di ricerca
[1] Brucellosis is a public health problem in southern Italy: Burden and epidemiological trend of human and animal disease. Facciolà A, Palamara MAR, D'Andrea G, Marano F, Magliarditi D, Puglisi G, Picerno I, Di Pietro A, Visalli G. J Infect Public Health. 2018 Nov-Dec;11(6):861-866. doi: 10.1016/j.jiph.2018.07.007. Epub 2018 Jul 25. PMID: 30056067.
[2] Epidemiology of the new HIV infections in a large university hospital of Southern Italy: the importance of increasing the culture of the HIV screening test in the prevention of late diagnosis. Facciolà, A., Visalli, G., Antonuccio, G., ...Picerno, I., Di Pietro, A. Epidemiologia e prevenzione, 2020, 44(4), pp. 235-242.
[3] Health conditions of migrants landed in north-eastern Sicily and perception of health risks of the resident population. Visalli, G., Facciolà, A., Carnuccio, S.M., ...Picerno, I., Di Pietro, A. Public Health, 2020, 185, pp. 394-399.
Referente: prof.ssa Giuseppa Visalli (gvisalli@unime.it)
LR-MED42.2
Valutazione in vitro degli effetti biologici di nanoparticelle di sintesi
Il gruppo coordinato da Angela Di Pietro, in collaborazioni con colleghi del Dipartimento di Ingegneria, si occupa da diversi anni degli effetti biologici, saggiati su linee di cellule umane di vari distretti corporei, di nanoparticelle (NP) di sintesi. Considerato lo sviluppo delle nanotecnologie, l’esposizione, in seguito ad inalazione e/o ingestione, a particelle in nanoscala è aumentata esponenzialmente nella popolazione, rendendo indispensabile la valutazione del potenziale impatto sanitario. Le ricerche ad oggi eseguite hanno preso in esame NP a base di carbonio quali i nanotubi multiparete (MWCNT), molto utilizzati a livello industriale per le peculiari proprietà.
Da questi studi è emerso che l’idrofobicità e l’elevato rapporto lunghezza/Ø delle NP favoriscono l’interazione con le membrane biologiche e la successiva internalizzazione sia per endocitosi che per diffusione passiva, determinando danni a carico dei vari comparti cellulari. Questi, prevalentemente causati dallo squilibrio redox per la sovrapproduzione di ROS, comprendono: alterazione della funzionalità mitocondriale (evidenziata anche dalla riduzione del potenziale transmembrana), genotossicità (evidenziata sia ricorrendo al comet-assay che rileva la fragilità del DNA che mediante la ricerca dei micronuclei), danni di membrana (da attribuire alla perossidazione lipidica), alterazione del processo di fagocitosi, effetti proinfiammatori e proapoptotici).
Sulla base delle conoscenze acquisite sono ora in corso studi su nanoparticelle “più convenzionali” e più diffuse nell’ambiente quali le nanoplastiche, i cui effetti sull’uomo sono ancora sconosciuti, specie per quel che riguarda l’esposizione per inalazione a questi inquinanti ormai ubiquitari.
Pubblicazioni relative alla linea di ricerca
[1] Visalli G, Facciolà A, Currò M, Laganà P, La Fauci V, Iannazzo D, Pistone A, Di Pietro A. Mitochondrial Impairment Induced by Sub-Chronic Exposure to Multi-Walled Carbon Nanotubes. Int J Environ Res Public Health. 2019;16(5). pii: E792. doi: 10.3390/ijerph16050792.
[2] Visalli G, Currò M, Iannazzo D, Pistone A, Pruiti Ciarello M, Acri G, Testagrossa B, Bertuccio MP, Squeri R, Di Pietro A. In vitro assessment of neurotoxicity and neuroinflammation of homemade MWCNTs. Environ Toxicol Pharmacol. 2017; 56:121-128.
[3] Visalli G, Facciolà A, Iannazzo D, Piperno A, Pistone A, Di Pietro A The role of the iron catalyst in the toxicity of multi-walled carbon nanotubes (MWCNTs). J Trace Elem Med Biol. 2017. pii: S0946-672X(16)30250-4. doi: 10.1016/j.jtemb. 2017.01.005.
Referente: Prof.ssa Angela Di Pietro (adipietro@unime.it)
LR-MED43.1
Patologia Forense: tecniche di radioimaging
Imaging Molecolare quantitativo e trasformazioni muscolari post-mortem: determinare il post mortem interval (PMI), soprattutto nelle fasi precoci, èsempre stato un compito assai impegnativo e difficile per il medico legale a causa dei limiti dei metodi attualemnte disponibili. Recentemente, per la stima del PMI, sono state utilizzate analisi di biochimica in rapporto alla degradazione delle proteine muscolari. L’imaging post mortem in Risonanaza Magnetica èlargamente impiegato nella valutazione prettamente morfologica dei fenomeni post mortali mentre l’imaging molecolare quantitativo in risonanza magnetica (qMRMI) permette di ottenere quantificazioni oggettive delle proprietàbiochimiche dei tessuti.Si sono studiate le prime modificazioni post-mortem nei muscoli di suino mediante RM quantitativa, al fine di esplorare la potenziale utilitàdi questo approccio nella stima del PMI. Le scansioni ottenute hanno evidenziato parametri di qMRMI direttamente e gradualmente correlati alla degradazione biochimica post-mortem dei tessuti muscolari correlata al decremento della temperatura nelle primissime fasi (da 35.7 a 18.2°C). L’imaging virtuale risulta pressocchè sovrapponibile agli aspetti morfologici dalle immagini istologiche dei medesimi tessuti. I dati ottenuti mostrano che la risonanza magnetica quantitativa rappresenta uno strumento affidabile con potenziali applicazioni nella valutazione multidisciplinare del PMI in relazione al timing di trasformazione biochimica cellulare muscolare.
Patologia Forense: istopatologia
Diagnosi di ischemia miocardica precoce nellemorti improvvise cardiache:la valutazione forense di casi di morte improvvisa cardiaca (SCD)conseguente a coronaropatia aterosclerotica può presentare importanti difficoltà diagnostiche, specie quando il decesso del soggetto si verifica entro poche ore dall’instaurarsi dell’insulto ischemico.Si concorda infattinel ritenere che l’esame istologico routinario non consente di rilevare chiaree patognomonicheevidenzedi danno miocardico(necrosi coagulativa)nei casi in cui la morte si verificaentro sei ore dalla interruzione della perfusione tissutale(ischemia miocardica precoce -EMI).Per colmare le lacune diagnostiche dell’analisi istologica con ematossilina ed eosina, la ricerca in questo campo è stata indirizzata all’analisi, mediante tecnicaimmunoistochimica,di markersdeponenti per il danno cellulare/extracellulare ed infiammatorio da insulto ischemico.Ad oggi, comunque,non vi sono indicazioni/raccomandazioni chedefinisconoun paneldi marcatori specifici, sensibili e stabili che conducaalla diagnosidi EMI.La linea di ricerca si muove in tal senso,procedendo all’analisi di nuovi markers, in associazione a molecole già studiate e dimostrative di specificità/sensibilità/stabilitàpost-mortem, con lo scopo di strutturare un metodoper la diagnosi di EMI, basato su valutazionemultiparametrica.Lo studio(retrospettivo) viene condotto su campioni di cuore prelevati in corso di esame autoptico,assegnati a 3 gruppi (G1: chiara necrosi coagulativa; G2: segni aspecifici di ischemia miocardica/diagnosi di esclusione; G3: controllo). I datiricavatisino a questo momentoevidenziano: (1)l’utilità del complesso terminale del complemento (C5b-9), che appare caratterizzato daelevata precocità e sensibilità; (2) l’impiego della distrofina quale “nuovo” marker precoce di danno ischemico della membrana plasmatica miocitaria; (3) la maggiore precocità della distrofina se confrontata alla fibronectina, ovvero uno dei marker più studiati nel contesto dell’EMI.
Pubblicazioni relative alla linea di ricerca
[1] Sapienza D, Asmundo A, Silipigni S, Barbaro U, Cinquegrani A, Granata F, Barresi V, Gualniera P, Bottari A, Gaeta M. (2020)Quantitative MRI molecular imaging in the evaluation of early post mortem changes in muscles. A feasibility study on a pig phantom Sci Rep. 2020 Jan 15;10(1):392. doi: 10.1038/s41598-019-57357-z.
[2] Mondello C, Ventura Spagnolo E, Cardia L, Sapienza D, Scurria S, Gualniera P, Asmundo A. Membrane Attack Complex in Myocardial Ischemia/Reperfusion Injury: A Systematic Review for Post Mortem Applications. Diagnostics (Basel). 2020 Nov 2;10(11):E898. doi: 10.3390/diagnostics10110898.
Referenti:
Patologia Forense: tecniche di radioimaging, Prof.ssa Daniela Sapienza (daniela.sapienza@unime.it)
Patologia Forense: istopatologia, Dott.ssa Cristina Mondello (cristina.mondello@unime.it) - Dott.ssa Elvira Ventura Spagnolo (elvira.venturaspagnolo@unime.it)
Indicazione di eventuali progetti finanziati correlati alla linea di ricerca individuata
La linea di ricerca su screening genetici di polimorfismi enzimatici e tutela terziaria è stata oggetto di finanziamentonell’ambito dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale e dall’Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro (INAIL).
LR-MED43.2
Genetica forense
Identificazione, screening genetici di polimorfismi enzimatici e tutela terziaria.
In ambito forense la genetica rappresenta da sempre un fondamentale campo di ricerca nell’analisi di polimorfismi cosiddetti STR (Short Tandem Repeat) per l’identificazione personale su tracce biologiche repertate in corso di sopralluogo nella scena del crimine ovvero per l’accertamento / esclusione di paternità. A tal fine le attività di ricerca del laboratorio di genetica forense sono orientate all’analisi e allo studio della frequenza allelica dei suddetti polimorfismi nella popolazione generale per l’individuazione dei relativi standard statistici. (Riferimento Prof. A. Asmundo).
All’interno del laboratorio di genetica forense si realizza l’attività di ricerca e studio dei cosiddetti polimorfismi enzimatici implicati in screening quali indicatori genetici di suscettibilità individuale nei confronti (della tutela terziaria) di patologie metaboliche e/o cancerogene. Tale attività di ricerca trova multidisciplinarietà negli ambiti delle patologie occupazionali, cutanee e oftalmologiche.
La ricerca è condotta in collaborazione con il gruppo di ricerca di Medicina del Lavoro, docente di riferimento Prof.ssa Giovanna Spatari.
Pubblicazioni relative alla linea di ricerca
[1] AsmundoA.,SapienzaD.,CrinòC.(2004)–AnalysisofpentaD(15q)andPentaE(21q)STR polymorphism in a southern Italian population sample. J Forensic Sci. Sep; 49 (5): 1128. I. F. 1,026
[2] Carrieri M, Spatari G, Tranfo G, Sapienza D, Scapellato ML, Bartolucci GB, Manno M. (2018) Biological monitoring of low level exposure to benzene in an oil refinery: Effect of modulating factors. Toxicol Lett. 2018 Aug 4. S0378-4274(18)31675-8 doi: 10.1016/j.toxlet.2018.08.001. PMID: 30086327.
[3] Guarneri F, Sapienza D, Papaianni V, Marafioti I, Guarneri C, Mondello C, Roccuzzo S, Asmundo A, Cannavò SP (2020) Association between genetic polymorphism of glutathione S- transferase M1/T1 and psoriasis in a population from the area ofthe strict of Messina (Southern Italy) Free Radic Res. 2020 Jan;54(1):57-63. doi: 10.1080/10715762.2019.1698738.
Referente: Prof.ssa Daniela Sapienza (daniela.sapienza@unime.it)
Progetti finanziati correlati alla linea di ricerca
La linea di ricerca su screening genetici di polimorfismi enzimatici e tutela terziaria è stata oggetto di finanziamento nell’ambito dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale e dall’Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro (INAIL).
Osservatorio sulla Responsabilità Professionale in ambito sanitario:
Laboratorio permanente di studio e valutazione della responsabilità professionale in ambito sanitario attraverso l’analisi dei casi osservati nel contesto del Comitato di Valutazione dei Sinistri dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino”. (Riferimento Prof. P. Gualniera)
[1] Gualniera P, Scurria S, Sapienza D, Asmundo A (2021) Electrosurgical unit: Iatrogenic injuries and medico-legal aspect. Italian legal rules, experience and article review. Ann Med Surg (Lond). 2021 Jan 4;62:26-30. doi: 10.1016/j.amsu.2020.12.031. eCollection 2021 Feb.PMID: 33489112 Review.
[2] Gualniera P, Mondello C, Scurria S, Oliva A, Grassi S, Pizzicannella J, Alibrandi A, Sapienza D, Asmundo A (2020) Experience of an Italian Hospital Claims Management Committee: A tool for extrajudicial litigations resolution. Leg Med (Tokyo). 2020 Feb;42:101657. doi: 10.1016/j.legalmed.2019.101657.
[3] Gualniera P, Scurria S, Mondello C, Asmundo A, Sapienza D, Gianlorenzo D. (2020) Narrative review of proving the causal link of recurrent laryngeal nerve injury and thyroidectomy: a medico legal appraisal. Gland Surg 2020;9(5):1564-1572. doi: 10.21037/gs-20-203.