MA4 - Medicina legale

Referente: Prof. Alessio Asmundo 

Partecipanti: Prof.ssa Daniela Sapienza, Prof.ssa Patrizia Gualniera, Dott.ssa Cristina Mondello, Dott. Vincenzo Cianci (Dipartimento BIOMORF, UniME, Italia), Prof. Antonino Germanà, Prof.ssa Maria Cristina Guerrera (Dipartimento di Scienze Veterinarie, UniME, Italia). 

Analisi della degradazione delle proteine e dell’RNA su modello animale come strumento per la stima dell’intervallo post-mortem 

Questo filone di ricerca si pone come obiettivo quello di identificare nuove tecniche per la stima dell’intervallo post-mortem (PMI) attraverso l’analisi dei pattern di degradazione di proteine e RNA in modelli animali, con successiva applicazione su campioni umani. Le metodiche impiegate includono immunoistochimica, Western Blot e RT-PCR. L’obiettivo è sviluppare un approccio multiparametrico in grado di aumentare l’accuratezza della stima del PMI rispetto ai metodi tradizionali, individuando nuovi marcatori utili sia in Medicina Legale umana che veterinaria. I risultati attesi prevedono l’identificazione di biomarcatori innovativi da validare su ampi campioni, così da fornire strumenti aggiuntivi per le indagini giudiziarie, con rilevanti ricadute cliniche, investigative e scientifiche. 

Analysis of protein and RNA degradation in animal models as a tool for estimating the post-mortem interval 

This research line aims to identify new tools for estimating the postmortem interval (PMI), through the analysis of protein and RNA degradation patterns in animal models, with subsequent application to human samples. The methodologies employed include immunohistochemistry, Western Blot and RT-PCR. The main goal is to develop a multiparametric approach capable of improving PMI estimation accuracy compared to traditional methods, by identifying new biomarkers useful in both human and veterinary forensic medicine, providing additional tools for both judicial investigations and scientific purposes. 

Referente: Prof.ssa Daniela Sapienza 

Partecipanti: Prof. Alessio Asmundo, Prof.ssa Patrizia Gualniera, Dott.ssa Cristina Mondello, Prof.ssa Elvira Ventura Spagnolo (Dipartimento BIOMORF, UniME, Italia). 

Un approccio multidisciplinare nello studio dei resti umani recuperati dal mare: L'intervallo di immersione post mortem 

L'indagine forense sui resti umani recuperati dall'acqua di mare presenta notevoli sfide, principalmente a causa degli avanzati processi di decomposizione che impediscono la valutazione dell'immersione e dell'intervallo post-mortem, l'identificazione della vittima, la causa e le modalità del decesso e la provenienza geografica dell'incidente/evento. Le alterazioni morfologiche indotte dall'acqua limitano sostanzialmente l'applicazione dei protocolli forensi convenzionali, evidenziando la necessità di indicatori diagnostici alternativi. Questo studio ha analizzato quattro corpi in avanzato stato di decomposizione, recuperati lungo la costa nord-orientale della Sicilia e in aree marine adiacenti in diversi periodi e latitudini tra la primavera e l'estate del 2024. Campioni di tessuto miocardico ed epatico sono stati raccolti da tre soggetti per l'analisi genetica. In due casi, sono state identificate morfologicamente colonie di crostacei. Tutti gli individui sono stati sottoposti a esami odontoiatrici, tra cui radiografie intraorali dei terzi molari inferiori e scansioni fotogrammetriche 3D delle arcate dentarie e dello splancnocranio. L'analisi del DNA è stata eseguita utilizzando PCR (kit GlobalFiler) e SEQ Studio. Modelli oceanografici basati su OpenDrift (Istituto Meteorologico Norvegese) e dati ambientali provenienti da Copernicus Marine Data Store sono stati applicati per ricostruire possibili traiettorie di deriva. L'analisi antropometrica ha fornito profili biologici (età, sesso, costituzione). Sono stati ottenuti profili genetici parziali. I tempi di colonizzazione dei crostacei e i cicli vitali hanno permesso di stimare gli intervalli di immersione. La modellazione della deriva, allineata con i dati biologici e geolocalizzati, ha collegato tutti e quattro gli individui a un singolo evento marittimo. L'approccio multidisciplinare, che combina metodologie geologiche, odontologico-antropologiche, genetiche e di biologia marina, si è dimostrato efficace per l'identificazione delle vittime, la stima del tempo di immersione e la ricostruzione delle traiettorie di deriva, offrendo strumenti investigativi innovativi per la pratica forense marina. 

A multidisciplinary approach in study of human remains recovered from the sea: The post mortem submersion interval 

The forensic investigation of human remains recovered from seawater presents considerable challenges, primarily due to the advanced decomposition processes that impede the assessment of submersion and postmortem interval, victim identification, cause and manner of death and the geographic provenance of the accident/event. Aquatic-induced morphological alterations substantially limit the application of conventional forensic protocols, highlighting the need for alternative diagnostic indicators. This study analyzed four bodies in advanced decomposition, recovered along the northeastern Sicilian coastline and adjacent marine areas at different times and latitudes between spring and summer 2024. Myocardial and liver tissue samples were collected from three subjects for genetic analysis. In two cases, crustacean colonies were morphologically identified. All individuals underwent odontological examinations, including intraoral radiographs of the lower third molars and 3D photogrammetric scans of dental arches and the splanchnocranium. DNA analysis was performed using PCR (GlobalFiler kit) and SEQ Studio. Oceanographic models using OpenDrift (Norwegian Meteorological Institute) and environmental data from Copernicus Marine Data Store were applied to reconstruct possible drift trajectories. Anthropometric analysis provided biological profiles (age, sex, constitution). Partial genetic profiles were obtained. Crustacean colonization timing and life cycles allowed estimation of submersion intervals. Drift modeling aligned with biological and geolocational data, linked all four individuals to a single maritime event. The multidisciplinary approach, combining geological, odontological-anthropological, genetic, and marine biological methodologies, proved effectiveness for victim identification, estimation of immersion time, and reconstruction of drift pathways offering innovative investigative tools for marine forensic practice. 

Referenti: Proff. Alessio AsmundoDaniela Sapienza 

Partecipanti: Prof.ssa Patrizia Gualniera, Dott.ssa Cristina Mondello, Prof.ssa Elvira Ventura Spagnolo (Dipartimento BIOMORF, UniME, Italia). 

Efficacia della direct PCR nella tipizzazione forense del DNA 

Nella pratica forense per l’analisi di materiale biologico per l’identificazione personale, in caso di paternità controverse, risulta importante ottimizzare costi e risorse strumentali nonché umane. In tale contesto è stata messa a punto una ricerca per la verifica del gold standard interno del laboratorio di genetica forense mediante utilizzo di metodi condivisi a livello internazionale. L’uso del kit di amplificazione per gli STR global filer consente l’applicazione della direct PCR eliminando i costi dei kit utili all’estrazione dell’acido nucleico. 

Effectiveness of direct PCR in forensic DNA typing 

In forensic practice, analyzing biological material for personal identification in cases of disputed paternity, it is important to optimize costs and instrumental and human resources. In this context, a study was developed to verify the forensic genetics laboratory's internal gold standard using internationally agreed-upon methods. The use of the amplification kit for global filer STRs allows the application of direct PCR, eliminating the cost of nucleic acid extraction kits.